lunedì 28 novembre 2011

Uso di Blogger

Per la costruzione dei blog personali, abbiamo utilizzato i servizi di Blogger.
Questo tutorial,  tratto da Youtube e embeddato da Maria sul blog Spazio aperto,  può essere utile come promemoria per i passaggi fondamentali. E' in inglese e fa riferimento alla vecchia interfaccia di Blogger, ma  non si discosta molto da quella che abbiamo sperimentato noi in laboratorio e il video è chiaro.



Per una guida in italiano dei primi passaggi per creare il blog, potete fare riferimento a questo post su Creare Blog (anche questo è un pò datato, ma chiaro).

Per chi invece si vuole cimentare con la nuova interfaccia, può trovare indicazioni utili su Prove di Blogger (per i più esperti).

Consegna

Prima consegna data al gruppo:
"Aprire un blog e annotare le proprie riflessioni e considerazioni sul percorso formativo e su ciò che si sta imparando, mano a mano che vengono proposte le diverse attività.
A metà percorso sarebbe utile fare qualche prova anche in classe, con gli studenti"

domenica 27 novembre 2011

Il blog

Anche in questo caso porto l'attenzione sui contenuti della presentazione di Maria Ranieri. Mi soffermo sul blog e su alcune indicazioni operative interessanti. Per un approfondimento rimando alle slide di  Maria, dove è possible trovare link a siti di esempio significativi. 

Il Blog è un ambiente di pubblicazione che consente di scrivere testi attraverso il web browser e di essere visti e commentati dagli altri.
Può essere definito Diario. L’organizzazione dei contenuti, infatti,  è su base cronologica. Ogni testo pubblicato si chiama post e ogni post richiama una data e un’ora. Per ogni post sono possibili commenti. E' uno strumento di scrittura, di condivisione di riflessioni, commenti, opinioni; si possono pubblicare immagini o video.
Anche per il blog occorre creare un profilo (il blog appartiene sempre ad una persona, identificabile), deve essere connesso ad altri blog, in modo da aumentare la propria visibilità e permettere di commentare.

Esistono diversi strumenti che permettono di creare blog; tra questi, ad esempio  Blogger, Splinder e altri. E' disponibile, inoltre, un vero e proprio motore di ricerca specializzato,  Technorati, che cerca informazioni solo all’interno dei blog.

Principali usi del blog in ambito didattico

Uso da parte del docente:
  • strumento attraverso cui segnalare e condividere risorse con i colleghi: reti di insegnanti che si scambiano materiali, informazioni, riflessioni, consigli su ciò che si fa. Nella prospettiva dell’ autoformazione questo è uno degli usi possibili;
  • gestione di un progetto: ambiente in cui si tiene l’agenda di lavoro o si pubblicano materiali relativi all’attività che si sta svolgendo;
  • comunicare e lavorare con la classe: es. per dare consegne di lavoro, o per fare  sintesi di una lezione, oppure per suggerire letture integrative, o anche per anticipare una lezione Dare un’idea di quello che si farà può aiutare a suscitare un interesse, a preparare una base da cui partire. E’ il docente che gestisce lo strumento, il target non è più un collega, ma la classe.
Uso da parte dello studente (studente che apre un proprio profilo, crea e gestisce un proprio blog):
  • e-portfolio: ambiente elettronico all’interno del quale l’allievo può raccoglie i propri lavori (esercitazioni, schemi, disegni,  mappe…) e dimostrare i propri progressi (lavoro per competenze);
  • ambiente di lavoro, in cui l’allievo prende appunti su una lezione e scrive le sue riflession.
Uso da parte della classe: ambiente di lavoro della classe. In questo caso tutta la classe è abilitata ad intervenire come autore. Ad es. può essere utilizzato per :
  • realizzare un progetto educativo di scrittura collettiva;
  • comunicare con gli studenti;
  • consentire agli alunni di comunicare tra di loro;
  • comunicare come classe con l’esterno.
Attenzioni
Target altri insegnanti. La rete dei contatti è importante e contribuisce a determinare l’identità della persona. Porre attenzione ai contatti che si attivano nei diversi ambienti di condivisione (può essere indicato ad esempio non mescolare contatti personali e contatti di lavoro.

Target allievi. E' importante promuovere una fruizione critica di internet. Proporsi come modello, per un utilizzo più significativo anche da parte degli studenti. In genere gli allievi ne fanno un uso limitato, con poche attività (scaricano musica,  tendono a fidarsi dei contenuti trovati, senza valutarli). E' importante, quindi,  mostrare un uso attivo e critico degli strumenti. Prendere, sintetizzare e lanciare uno spunto per la discussione e l’approfondimentQuesto è’ anche un modo per tenere le fila.

Ambiente di lavoro della classe. Niente avviene in modo spontaneo. L’attività va impostata e avviata anche attraverso strumenti e tecniche più tradizionali. Utilizzare internet non significa abbandonare attività fondamentali come una discussione in classe, in cui ci si chiarisce le idee su dove si vuole andare, si prendono decisioni su come procedere e si assegnano ruoli. Anzi, queste attività sono fondamentali. Successivamente l’attività si può svolgere oltre l’aula (costruendo un pezzettino sull’altro, un mosaico narrativo che deriva dallo sforzo di ciascun studente di contribuire alla scrittura della storia).

Con i piccoli, il blog può essere utilizzato per documentare le attività della classe, oppurre per recensire libri da parte dei bambini (ci sono ambiente specifici per la recensione di libri es. aNobii) .

Al termine della presentazione, prima di passare alla fase operativa, Maria ha presentato alcuni interessanti risorse aui blog didattici:

Blog didattici AppassionataMente : un portale di blog didattici, organizzati per contenuto e per ordine di scuola, con un archivio che va dal 2004 ad oggi.

Progetto Edidablog, promosso dal MIUR, riservato ad insegnanti,  e Blog ScuolaER, promosso dalla Regione Emilia Romagna, entrambi servizi per la costruzione di blog didattici che permettono anche la costruzione di una comunità di condivisione di contenuti al loro interno.

Il web 2.0 e i suoi strumenti

Riprendo dalla registrazione del primo incontro alcuni concetti proposti da Maria Ranieri e che trovate nel dettaglio nelle slide, da lei stessa  pubblicate in un post precedente.

" Web 2.0: social media, social software, social network.
Sociale è l'aggettivo che caratterizza il nuovo web. Tutto è sociale, partecipativo, collaborativo, collettivo.
L'enfasi si sposta su attività che vedono protagonisti più soggetti, una collettività, una rete di soggetti. I verbi caratterizzanti diventano  condividere, partecipare, collaborare, creare. Tute azioni che rimandano alla collaborazione con terzi.

Gli stumenti del web 2.0
 Gli strumenti del nuovo web consentono all'utente di produrre o condividere contenuti.
Nella nuova generazione di siti si  ha a che fare con applicazioni basate sul web (web-based), cioè navigabili ed eseguibili direttamente online, senza bisogno di  installare software sul proprio computer. Questi strumenti permettono la pubblicazione immediata e in modo semplice sul web di contenuti, senza necessità di competenze specializzate. Si parla di user generated content (contenuti generati dagli utenti) e si enfatizza il ruolo attivo degli utenti che diventano prosumer (produttori - consumatori).

Ci sono una quantità incredibile di applicazioni. Occorre imparare a scegliere quello che fa per noi, ma in sè gli applicativi sono di facile fruizione. E', inoltre, possibile utilizzarle da qualsiasi postazione, proprio perchè non devono essere scaricate sul computer. Cambia, quindi, il tipo di fruizione: il web utilizzabile da  ovunque, così come  le applicazioni di uso personali.

Socialnetworking e cultura del commento
Questi strumenti abilitano la nascita di reti sociali.
Essi hanno funzionalità che inducono all'entrare in contatto con altri, con interessi simili ai propri.
Invitano a commentare e conversare sui contenuti che vengono pubblicati. Dal punto di vista didattico è uno degli elementi che più si può sfruttare: commentare il lavoro degli altri o i commenti degli altri è un'attività che richiede riflessione, valutazione, analisi. Non è un'attività banale.
All'interno la categoria dei social media esiste un sottogruppo rappresentato dai siti  social network (Facebook, Twitter, Myspace, ecc..)

I Socialnetwork
Questi siti richiedono da parte dell'utente la creazione di un profilo e la scelta di un identificativo (che può essere un nome personale o uno pseudonimo, il nikname), e l'inserimento di informazioni personali. Generano una rete sociale pubblica,  attraversabile. Offrono la possibilità di esprimere commenti pubblici, definti semipersistenti, perchè rimovibili da parte dell'autore o perchè nel tempo possono essere rimossi.

Strumenti di condivisione
Questi strumenti permettono di creare una rete di ralzioni tra soggetti che possiedono un profilo su siti dedicati alla pubblicazione di diversi titpi di contenuti e oggetti mediali. Si possono condividere immagini, video, documenti, slide (ad es. Flikr,Youtube, Scribd, SlideShare, ecc..). Chi è interessato può abbonarsi all'account dell'utente, in modo da essere informato ogni volta cheviene  pubblicato un  nuovo contenuto.
L' abbonamento cambia la logica rispetto al web 1. Non sono più io che vado a cercare le informazionii, ma sono i contenuti che vengono da me.Si tratta di una fruizione estremamente selettiva, basata su input dato dall'utente quando si abbona. Tutti questi strumenti permettono di commentare, seguirsi l'un l'altro, non necessariamente in modo bidirezionale, e di essere visibili.

Strumenti di produzione
Questi strumenti offrono  ambienti che permettono di scrivere testi attraverso il web browser, di essere visti e commentati (Blog) o di scrivere in maniera collaborativa, cioè costruire pagine web a più mani (wiki). Presentano interessanti opportunità sul vesante della scrittura e dal punto di vista cognitivo, della riflessione, della collaborazione con gli altri e della riflessione sul lavoro degli altri."

Le aspettative dei partecipanti al corso

All'inizio del percorso Maria Ranieri ha dedicato un pò di tempo alla condivisione delle aspettative dei partecipanti rispetto al laboratorio. La domanda era: 
"Qual è il possibile ruolo delle tecnologie e che cosa si pensa di imparare?"
Questo è ciò che è emerso dalla discussione:
  • utilizzare strumenti che facilitino l'attività in classe;
  • avvicinarsi al mondo dei ragazzi e trovare un modo per comunicare con loro
  • saper guidare gli allievi all'uso delle tecnologie (ad es. selezionare informazioni presenti in internet e proporle agli alunni in ambienti organizzati e protetti)
  • acquisire competenze relative all'utilizzo di nuovi strumenti.
Quindi le tecnologie dovrebbero fornire un supporto per la semplificazione dell'attività didattica e permettere di avvicinarsi agli alunni. Gli insegnanti dovrebbero avere un ruolo di guida e accompagnamento all''uso delle tecnologie da parte degli alunni.

Siamo sicuri che sia così semplice?
Le tecnologie dovrebbero poter entrare nella normale attività didattica, come è successo per la lavagna e il libro di testo. In questo modo potranno effettivamente essere un supporto e una semplificazione. Spesso, però, non è così.  Anzi, uno dei principali motivi per cui le tecnologie faticano ad attecchire nella scuola è proprio perchè vengono vissute come una complicazione. 
Di questo tema si è parlato a lungo nel BarCamp Scuola del Congresso SiEl 2011. (congresso annuale della Società Italiana di E-Learning). Le motivazioni individuate vanno da problemi di tipo strutturale (indeguatezza delle attrezzature e delle infrastrutture tecnologiche presenti nella scuola), fino a problemi legati alle diverse competenze degl insegnanti rispetto agli alunni e alla formazione degli insegnanti, o ad una possibile resistenza da parte di questi ultimi ad introdurre cambiamenti che sono prima di tutto di tipo metodologico.
Sarà interessante, alla fine del percorso di formazione, ricondividere le nostre opinioni, di fronte alla prospettiva di trasferire nelle nostre  classi quello che abiamo appreso.

Per quanto riguarda l'avvicinarsi ai ragazzi, teniamo conto che questi utilizzano quotidianamente le tecnologie per il proprio piacere. Se le trasferiamo in ambito didattico, siamo sicuri che eserciteranno per loro lo stesso tipo di interesse?  Se così non fosse, qual è la chiave per raggiungerli?